Premio Andersen 2014 come miglior libro categoria 9-12 anni
Le motivazioni della giuria:
Per aver saputo raccontare uno spaccato di adolescenza ritraendone sapientemente dinamiche e sentimenti.
Per l’abilità narrativa con cui l’autore riesce a intessere una trama scorrevole e divertente, capace di affiancare ai tempi comici l’occasione per riflessioni più profonde.
Sorprese dolci e magiche di una maestra pasticciera come non se ne sono mai viste.
Marta ha 12 anni, vive sola con il padre insegnante perché la mamma è morta. Di lei si occupa la nonna, ed è proprio in compagnia della nonna che l’ultimo giorno di scuola si imbatte, proprio nel suo quartiere, in una strana pasticceria. La proprietaria è la signorina Euforbia che fa solo pasticcini su misura, vale a dire pensati e realizzati ciascuno per una particolare occasione o persona. I suoi dolci hanno nomi come “potrebbevenirmi- una-buona-idea” oppure “devotrovare- presto-una-alternativa”. La nonna è irritata da tanta eccentricità, ma Marta – che ha il dono speciale di saper capire se fidarsi di una persona – rimane conquistata da Euforbia e decide di iscriversi al corso intensivo di pasticceria che si terrà nel suo negozio, vincendo le resistenze dei suoi. Con sua grande sorpresa è l’unica a frequentare il corso, ma presto si aggiunge un certo Matteo in cui Marta non tarda a riconoscere il ragazzo ripetente e scavezzacollo, allievo preferito di suo padre. I due sotto la guida di Euforbia imparano l’arte della pasticceria ma soprattutto a osservare attentamente e domandarsi di che cosa le persone hanno realmente bisogno. La settimana di corso passa in fretta e Marta e Matteo diventano amici. Saranno loro ad aiutare Euforbia a risolvere il problema dello sfratto del negozio ricorrendo proprio al sistema dei pasticcini e con un colpo di scena finale.
“[recensione di Martina Russo, da Andersen 312 – maggio 2014] – Nell’era degli chef supponenti, dei programmi di cucina in mondovisione, dei rinomati pasticceri d’oltreoceano la Signorina Euforbia sembra proprio un’eccezione. Sempre sorridente ed entusiasta, riesce a trasmettere anche ai suoi giovani assistenti la passione per la pasticceria. Marta è subito catturata da quell’aria svampita, che si accompagna però alla capacità di avere sempre la risposta pronta, soprattutto in cucina. E così il corso di pasticceria della buffa Euforbia sembra l’ideale per riempire una settimana estiva che si prospettava senza programmi. Luigi Ballerini tesse una trama scorrevole e divertente dove, ad affiancare i riusciti tempi comici, non mancano anche le occasioni per riflessioni più profonde. L’incontro con Euforbia non è solo occasione per comare giorni vuoti, ma diventa per Marta e per Matteo – secondo allievo della pasticcera – l’opportunità di staccare completamente, di focalizzare il proprio dolore e, insieme, iniziare a superarlo. Marta, infatti, ha perso la mamma, vive con il padre ed è costantemente tenuta sotto controllo da una nonna affettuosa ma un po’ invadente. Matteo, d’altra parte, ha poca fiducia in se stesso e la notizia dell’imminente bocciatura non ha fatto altro che peggiorare i rapporti con i genitori, verso i quali si sente in colpa. Le giornate con Euforbia fanno sì che tutto questo rimanga al di fuori delle mura della pasticceria e, tra l’ordinazione di un vassoietto di “non-abbattiamoci-e-troviamo-una-soluzione” e una torta “non-sarà-perché-ho-il-gesso-che-sarà-una-brutta-estate” il tempo sembra correre ancora più veloce. Con la sua arte pasticcera Euforbia riesce a rendere tutti felici, per questo quando è lei ad essere turbata i ragazzi decidono di indagare. Il sindaco speculatore, infatti, ha deciso di costruire un gigantesco centro commerciale e la pasticceria è costretta alla chiusura: ai ragazzi non rimane che pensare al contrattacco e chiamare i rinforzi, con un inatteso colpo di scena finale.”
Leggi i commenti dei lettori:
“Un libro sicuramente “dolce” da leggere, che verrà apprezzato anche dai lettori più grandi. Ha il sapore dell’ottimismo e della bontà, quando induce ad affrontare i problemi e le necessità della vita con un aiuto (il pasticcino su misura), ma nello stesso tempo porta a riflettere su come sia possibile essere protagonisti in prima persona della propria esistenza.
E dalla riflessione all’azione, il passo è breve.
(Prof. M. Tivoli – 26.8.2014)”