(fonte: Panorama – Bianca Stancanelli)
Susi, in finlandese, significa lupo. Così, quando Carlo e Francesca, due intellettuali ambientalisti che dividono le loro vite tra Torino e il nord della Finlandia, incontrano una lupacchiotta di pochi mesi a un passo dal loro cottage, sul bordo del lago Kitka, trovano naturale battezzarla “Susana” e poi, più brevemente, “Susi”. Alla piccola creatura selvaggia, orfana di una madre uccisa dai cacciatori, la coppia offre rifugio nel garage. Ne nasce una relazione speciale, intensa e unica, che la forza della burocrazia, prima, e poi la violenza stupida degli uomini spezzeranno per sempre.
Fabrizio Carbone ambienta la storia di un amore tra esseri umani e lupi in una Finlandia dove fioriscono «le orchidee più belle d’Europa» e dove le notti si accendono delle fontane di luce delle aurore boreali (revontulet: la coda delle volpi, nella lingua dei Sami, i lapponi).
Ma rivela anche il lato oscuro di quel paese nordico: l’ostilità dei poromiehet, gli allevatori di renne, contro i lupi e il permesso di ucciderli che ottengono facilmente dalle autorità locali, la gratuita violenza di cacciatori che hanno troppa confidenza con l’alcol e con le armi. E chiede al lettore di non rispondere mai più «Crepi» a chi gli augura «In bocca al lupo».