Vincitore della Carnegie Medal 2009
1981. John Lennon è morto da un anno e in Irlanda sembra che i sogni di pace delle sue canzoni siano definitivamente sfumati. Il paese è scosso da attentati fratricidi e i membri dell’IRA in carcere stanno facendo lo sciopero della fame per ottenere dal governo Thatcher lo status di detenuti politici. Anche il ritrovamento del cadavere mummificato di una bambina sul confine fra Eire e Irlanda del Nord è fonte di contrasti quando si scopre che è vecchio di duemila anni.
Fergus, casuale autore del ritrovamento insieme a Zio Tally, ha diciotto anni. Sta per iniziare gli esami di maturità, dove vuole ottenere voti alti per andarsene lontano a studiare medicina. Per aiutare il fratello Joe, in carcere, inizia a portare avanti e indietro dal confine degli strani pacchetti per conto di Michael Rafters, detto “il Matto”, un personaggio ambiguo e collegato all’IRA.
In questa situazione, in cui nascono l’amicizia per il soldato britannico Owain e l’amore per la bella Cora, Fergus comincia ad avere strane visioni, in cui un mondo antico che si intreccia sempre più con quello presente gli appare attraverso gli occhi di Mel, la bambina dimenticata dal tempo.
Con questo libro, vincitore della prestigiosa Carnegie Medal nel 2009, Siobhan Dowd si conferma come una grande scrittrice, dotata di grande talento e sensibilità. Come nel precedente Il mistero del London Eye, l’attenzione dell’autrice si concentra in modo particolare sul tema della diversità. Da un lato, una diversità che spaventa e che diventa capro espiatorio. Dall’altro, la presunta diversità tra popoli fratelli, costruita per ragioni politiche ed economiche, ma inesistente quando gli esseri umani riescono a incontrarsi in modo autentico.
Ambientato nel più cupo degli scenari, “La bambina dimenticata dal tempo” è anche profondamente confortante. E questo grazie alla straordinaria abilità di Siobhan Dowd di illuminare i lati oscuri dell’esistenza umana. Il lettore è completamente trasportato nel mondo di Fergus: il tumulto dell’adolescenza è descritto vividamente e altrettanto vividamente è evocato il conitto politico dell’epoca. La storia è raccontata con grande empatia senza mai cadere nel sentimentalismo, e anche con un sorprendente grado di ironia. Un eccezionale romanzo di grande umanità. Joy Court, presidente della giuria del Premio Carnegie Medal
Un’opera brillante, da una scrittrice dotata di un talento letterario acuto e complesso all’apice della sua creatività. The Guardian